Il successo della conferenza L’Unione Eurasiatica: sfida od opportunità per l’Europa?, tenutasi il 19 settembre 2012 presso la Camera dei Deputati, è testimoniato anche dalla copertura ricevuta dai mezzi d’informazione.
Media partner della conferenza sono stati “Geopolitica“, “Meždunarodnaja Žizn” (rivista ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa), “La Nostra Gazzetta“, “Russia Oggi“, “Il Sole 24 Ore” e “La Voce della Russia“.
“La Voce della Russia” ha intervistato Tiberio Graziani, presidente dell’IsAG e direttore di Geopolitica, alla vigilia dell’evento [clicca], opportunamente segnalato anche da “Russia Oggi”, inserito del più letto quotidiano italiano, “La Repubblica” [clicca].
“Il Sole 24 Ore” del 17 settembre ha dedicato un intero articolo all’argomento, intitolato La Russia rilancia l’Unione Eurasiatica. Oltre a citare la conferenza, l’articolo di Chiara Bussi [clicca] integra pure alcune opinioni di Tiberio Graziani:
[…] «L’unificazione, in buona parte già avvenuta, e in parte ancora in atto di parametri sanitari, norme tariffarie e politiche sulla concorrenza – spiega il presidente dell’Isag Tiberio Graziani – permette oggi agli imprenditori italiani di rapportarsi ai tre Paese come a un soggetto progressivamente sempre più unitario per quanto riguarda il commercio internazionale. Molte imprese che già oggi lavorano nella Federazione russa, ad esempio, potranno affacciarsi sul mercato kazako con maggiore facilità. La Ue potrà trovare un nuovo grande mercato di sbocco e i tre Paesi fornitori di energia potranno così accelerare il processo di modernizzazione e di diversificazione delle loro economie». […] Secondo Graziani «l’Unione può rappresentare un percorso di coinvolgimento progressivo, favorendo ad esempio la graduale transizione di un Paee come la Bielorussia, verso standard economici più prossimi a quelli europei».
Dopo l’evento, il primo a raccontarlo è “Il Secolo d’Italia” del 19 settembre, nell’articolo di Antonio Pannullo Al centro dell’Eurasia nasce una giovane Ue [clicca]. Vi si legge:
[…] Dal convegno è emerso che ovviamente l’integrazione delle tre nazioni euroasiatiche avrà importanti conseguenze sul piano geopolitico e geoeconomico e, dal punto di vista delle imprese italiane, apre inedite opportunità d’investimento e commercio. Per tali ragioni I’Istituto di Alti studi in Geopolitica e Scienze ausiliarie (Isag), in collaborazione con l’associazione Conoscere Eurasia e col consolato onorario russo di Verona, ha organizzato questa conferenza che godeva del patrocinio del ministero degli Esteri, del ministero dello Sviluppo economico e di Roma Capitale.
Un altro articolo dedicato alla conferenza è uscito il 28 settembre su “Libero” a firma Enrico Verga; vi sono citati diversi passaggi dell’evento organizzato dall’IsAG:
[…] come spiegato dall’ambasciatore kazako Yelemessov, sarà «un ponte verso il centro Asia e l’Asia meridionale. Grazie all’Unione vi sarà la rinascita dell’antica via della seta. Lo spazio economico comune, nel futuro, non sarà un rivale ma un partner strategico per l’Unione Europea».
Una versione aggiornata della passata Unione Sovietica? Molto di più, specie dal punto di vista delle prospettive economiche. «La Russia vuol rafforzare la cooperazione regionale. L’avvicinamento dei tre paesi contribuisce alla stabilizzazione globale. L’abbattimento delle barriere doganali tra i nostri Stati rappresenta una crescita che potrà diminuire gli effetti negativi della crisi globale» ha affermato Zezyulin, il rappresentante russo presente alla conferenza.
[…] L’ambasciatore bielorusso Shestakov ha sintetizzato brevemente alcuni vantaggi che la sua nazione, all’interno dell’Unione, può offrire al nostro paese: «Abbiamo forza lavoro a buon mercato. Nel distretto industriale di Brest stiamo attivando uno sportello per le imprese italiane. Gli investitori italiani possono avere accesso a importanti opportunità di crescita grazie alla preesistente infrastruttura di ricerca tecnologica, l’accesso a materie prime esenti da dazi doganali e agevolazioni tariffarie. Dal 2012 gli investimenti italiani sono stati superiori ai 180 milioni di dollari».
[…] Secondo Tiberio Graziani, presidente dell’Isag, «l’Unione può rappresentare un percorso di coinvolgimento progressivo, favorendo la graduale transizione di un Paese come la Bielorussia verso standard economici più prossimi a quelli europei».
[…] «Con il crollo del muro c’è stato un abbattimento delle barriere commerciali grazie alla globalizzazione» spiega il senatore Marcello De Angelis del Pdl, presente alla conferenza. «Un potere economico, quello USA, si è espanso in tutto il mondo. Nel tempo si sono manifestate delle nuove realtà non americane spesso viste, dall’Europa, come competitori, in una guerra commerciali con gli Stati Uniti. Ci sono voluti dieci anni perché quest’ostilità nei confronti di possibili partner commerciali non USA si modificasse in una percezione positiva, da parte delle aziende italiane ed europee, per lo sviluppo di commerci con questi blocchi nazionali e sovranazionali. La ricerca di nuovi partner commerciali ha spinto i movimenti politici a prendere coscienza dei cambiamenti e attivarsi per cogliere le nuove opportunità».